DIALOGO TRA ME E ANNA
Anna mi chiama al telefono e mi dice:
"Sto ristrutturando casa. Ho già definito il progetto con il mio architetto ma mi piacerebbe integrare anche una visione Feng Shui. L'argomento mi affascina ma non ne so molto, trovo difficile orientarmi bene...
sono arrivata a te perchè leggendo il tuo sito mi pare che tu non sia una sciamana."
Ridiamo molto.
Ecco come è proseguita la nostra coversazione, più o meno.
Sabrina: " No, non sono una sciamana. Sono anzi una persona molto concreta, punto alla ricerca di quanto può portare un beneficio alle persone, subito e senza magie, lavorando con loro mediante interventi concreti sulle loro case."
Anna: "In parole semplici, mi spieghi come fa il Feng Shui a migliorare il benessere e l'armonia che si percepiscono nella casa?"
Sabrina: " Cercherò di rendere semplice una materia che come tu stessa osservi è spesso percepita come complessa e misteriosa, appunto da sciamani ;) .
Il Feng Shui è nato in Cina più di 3000 anni prima di Cristo, quando semplicemente osservando i cicli della natura e l'ambiente intorno e ascoltando i segnali del proprio corpo gli uomini hanno capito e messo in pratica ciò che ora anche il sapere dell'Occidente sta cominciando a confermare. Questo si deve soprattutto alla fisica quantistica e ai progressi nel campo delle neuroscienze.
A quel tempo in Cina la base da cui si partiva era l'esperienza diretta, l'osservazione dei fenomeni del mondo, la percezione dei sensi mediata dalla consapevolezza del proprio corpo e all'attivazione delle capacità intuitive;
nella cultura occidentale a partire dall'età moderna è prevalso invece un metodo scientifico che parte dalla tesi per giungere alla sua dimostrazione scientifica e ripetibile al fine di realizzare i test diagnostici e strumentali, ma le conclusioni a cui si è arrivati, incredibilmente, sono in alcuni casi molto vicine."
Anna:" Davvero? Vorrei capire meglio, pensavo che la visione orientale e quella occidentale fossero assai diverse tra loro."
Sabrina:" La visione di partenza è diversa, lo sviluppo del pensiero ha seguito altre strade, ma alcune conclusioni sono le stesse. Ti porto un esempio: una tecnica basilare del Feng Shui applica una griglia sulla piantina dell'abitazione, che aiuta il consulente a leggere e interpretare quanto è presente sulla destra e sulla sinistra nello spazio, a livello di luce, ombra, colore, forme, muri, arredi , ecc. Le due direzioni esprimono ognuna un diverso archetipo: a destra la creatività, il pensiero analogico, il contatto con l'intuito e il femminino - che per inciso i taoisti chiamano principio YIN - mentre a sinistra la razionalità, la concretezza, il pensiero logico e il maschile - che i taoisti chiamano principio YANG -.
In analogia, il sapere occidentale da decenni ha dimostrato che il nostro cervello si compone di due emisferi, quello destro e quello sinistro, che sono responsabili dello sviluppo delle stesse facoltà, in quanto a destra troviamo l'emisfero che regola il pensiero analogico e a sinistra l'emisfero che regola il pensiero logico.
Poi all'interno del cervello, il cui funzionamento è in massima parte ancora del tutto sconosciuto alla scienza, si mettono in moto le sinapsi, interviene la corteccia prefrontale, si attiva l'amigdala, e avvengono dei collegamenti proprio come dentro una casa, attraverso i percorsi interni, si mette in moto e circola l'Energia vitale, che i taoisti chiamano Chi.
In un caso e nell'altro, una buona integrazione e un buon collegamento e sviluppo tra le parti genera equilibrio e benessere del tutto. Interessante no?"
Anna:" Bello! Hai parlato di parte destra e sinistra dell'abitazione, ma misurate rispetto a che cosa?
Sabrina:" Vale la metafora di casa intesa come "il nostro corpo più grande". Il corpo ha un retro (la schiena) che non ha aperture, ci sostiene e offre protezione grazie alla colonna dorsale su cui possiamo appoggiarci, e ha un fronte (viso) dotato di naso, bocca, occhi e visione, con cui possiamo "guardare avanti" , procedere, camminare;
in analogia la casa ha un suo retro e una sua facciata.
Istintivamente, se abbiamo buona consapevolezza del nostro corpo, entrando in una casa e attivando la percezione e l'osservazione, capiamo in quale direzione la casa "sta guardando", verso dove si proietta la nostra attenzione, e di solito - anche se non sempre! - quella è la facciata, e frequentemente vi troviamo le funzioni della zona giorno, un maggior numero di finestre, più luce, magari un terrazzo...
Mi sento in salute come essere umano se la mia schiena è forte, protetta e sicura e il mio sguardo è diretto, libero, e mi permette di procedere senza troppi ostacoli verso i miei obiettivi personali.
Mi sento bene nella mia abitazione quando ci sono le medesime condizioni, ossia un retro protetto e sicuro e un fronte/facciata aperto e con visione libera e attiva.
Anna:" Ma esiste per il Feng Shui una casa-tipo? Una casa ideale?"
Sabrina:" Direi di no. Proprio perchè tutti gli esseri umani sono "pezzi unici", la casa deve essere quella pensata su misura per supportare ognuno di loro.
La faccenda si complica per il fatto che tutti cambiamo molto, e molte volte, nel corso di una vita. Con noi dovrebbe cambiare anche la nostra casa, per poter assecondare nuovi progetti, nuove svolte, nuove visioni. Infatti per il taoismo il tempo non è una progressione lineare ma si espande in cicli, ogni ciclo si ripete ogni sette anni e ogni volta si apre una fase nuova. Anche questa concezione deriva dall'osservazione della natura: visto che esiste un ciclo del giorno, uno delle stagioni e poi dell'anno, perchè mai il tempo dovremmo misurarlo su una retta a partire dall'anno zero?
Il ritmo nel corpo dell'Uomo segue esso stesso un ciclo, noto come ritmo circadiano, che regola tra le altre cose il rapporto sonno/veglia, il modo in cui si secernono gli ormoni, ecc e rispettare questo ciclo biologico naturale è il primo passo da fare per rimanere in salute.
Si collega a tutto ciò il pensiero taoista sulla rinascita e sul Karma, ma questo è un altro discorso."
Anna:" Per venire a noi, da dove dobbiamo cominciare?"
Sabrina:" Dal conoscerci, ovviamente! Se non so chi sei, qual è il tuo progetto di vita, non posso intervenire al meglio sulla tua casa. Non è qualcosa che si può fare a tavolino, o solo analizzando una piantina e guardando delle foto. Sarà un percorso che faremo insieme, tu guidi me affinchè io poi possa guidare te."
Anna:" Ci vediamo domani alle tre?"