Creta non potrebbe chiamarsi in altro modo.
Il suo territorio è in gran parte montano, in parte è ancora intatto e quasi selvaggio, in parte è stato plasmato fin da tempi antichissimi dalle mani dell’uomo.
Le statuine neolitiche in terracotta qui ritrovate ci parlano, 6000 anni prima di Cristo, della Madre Terra, della sua forza creativa e centrica e della sua potenza generatrice.
L’energia di tipo Terra qui è ovunque; gli abitati in cui prevale il color ocra e il beige chiaro appaiono in forme basse e squadrate, gli edifici sono semplici e senza orpelli, spesso anzi un po’ sgarruppati.
Insomma niente altezze, slanci verso l’alto e grattacieli qui, restiamo profondamente radicati al suolo.
La vite, l’olivo, le piccole capre cretesi dette KRIKRI, le verdure e i formaggi sono da sempre e ancora oggi merci di scambio e di ricchezza per la comunità.
Ma quando si arriva al mare, questo si impone sul resto e ti arriva con un lampo di energia dirompente che spariglia le carte, cristallino nelle baie sabbiose e turchese più a largo. E’ un mare spesso ondoso, specie sulla costa settentrionale sferzata dal vento, e portatore perciò di un’energia forte e quasi ipnotica. Perché è questo che fa l’energia del tipo Acqua, ti porta in profondità dentro te stesso, guardi il mare e qualcosa di te ritorna nel liquido grembo materno, alla tua essenza. E’ quello il momento migliore per ascoltarsi.
Isola di Terra ed Acqua quindi, poco controllata dall’energia Metallo e dall’energia del Legno, che però a volte entra prepotente e prevale su tutto con una bellezza che lascia senza fiato, come nelle foreste di palme delle spiagge di Preveli e di Vai.
Ho trovato in questi luoghi un equilibrio di forme, colori ed energie che mi hanno commosso e risuonato, e una grande gentilezza e fortezza d’animo nelle persone incontrate.
E’ anche vero che ci sono venuta fuori stagione, in una stagione autunnale che mi è molto confacente, e non ho trovato l’eccesso dell’energia Fuoco che l’estate sempre esprime e che qui deve essere bruciante mei mesi estivi di gran caldo e turismo d’assalto.
Certo è che questa isola mi ha scelto, e io ho scelto lei per gli autunni a venire.
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